Questo libro era nella mia reading list da molto tempo, consigliatomi da diverse amiche; ricordo il grande successo di qualche anno fa, quando ovunque leggevo commenti positivi. L'ho trovato usato, ad un prezzo irrisorio (intorno i 3 €) e allora ho deciso di leggerlo, finalmente.
Premetto che cercherò di mantenermi il più spoiler free possibile.Mi aspettavo un romanzo, invece è più un memoir in cui il filo conduttore è costituito dal sentirsi solo, abbandonato, diverso, incapace di ricevere amore.
Tutte queste sensazioni e convinzioni sono dovute alla morte prematura della madre del protagonista, che si ritrova ad essere cresciuto da un padre fin troppo realista e poco incline a manifestare il suo affetto e da una tata in cui cerca il grembo di una madre, ma trova solo pietre aride.
Il libro comincia dall'infanzia del protagonista e si articola, tra l'adolescenza e la prima età adulta, fino ai quarant'anni, mostrando come il vuoto lasciato dalla madre lo abbiano plasmato ed influenzato per tutta la vita.
Questo libro racconta come sia stato difficile metabolizzare la perdita così precoce di un genitore, dell'amore materno ricercato ovunque e mai trovato.
Si tratta di uno stile molto semplice e scorrevole, che rende la lettura molto veloce.
Purtroppo, non sono riuscita ad empatizzare col protagonista e, nonostante il continuum temporale, ho trovato piuttosto frammentata la narrazione, come se l'autore stesse descrivendo delle fotografie piuttosto che lo stesso personaggio immerso in contesti diversi, i personaggi che ha incontratto appena delineati, come puntini sfocati ed indistinguibili. In primo piano soltanto il protagonista che tiene la mano di una madre fantasma.
Non sapevo che fosse una storia autobiografica per la gran parte ed ho trovato molto più toccanti le pagine finali, in cui Gramellini spiega come sia cambiata la sua vita dopo l'uscita di questo libro.
Sicuramente questo libro potrà essere più apprezzato da chi si è trovato in una situazione simile, chi ha subito una perdita e si è trovato a fare i conti con l'assenza quotidiana di una delle figure che, nel bene o nel male, plasmano il nostro essere.
Voto: 2/5