Finalmente ho concluso la lettura di questo libro. Dico finalmente perchè è stato un parto.
In uno dei pochi momenti in cui guardavo la tv, ho visto il trailer del film omonimo, uscito recentemente nelle sale: il film vede la regia del marito della Mazzantini, Sergio Castellitto. Il film vede un cast abbastanza ricco: i protagonisti sono interpretati da Penelope Cruz e Emile Hirsch. Sugli altri attori non mi pronuncio, visto che non ho ancora visto il film.
E' difficile descrivere la trama di questo libro senza effettivamente raccontare eventi importanti che colpiscono i protagonisti, ma ci provo. La storia si svolge dal 1984 ai primi anni 2000, a quanto ho capito. Gemma, laureanda, si reca a Sarajevo per scrivere la sua tesi sul poeta Ivo Andric. La guida a lei assegnata è Gojko, suo coetaneo, ma molto diverso da lei: la porta in giro per le strade di Sarajevo, le fa conoscere la città, la scuote un po' da quel guscio in cui è chiusa, attenta a non uscire mai. Durante questo viaggio Gemma, che è fidanzata e in procinto delle nozze con uno spocchioso di Roma, incontra Diego, amico di Gojko: anche Diego non è per niente simile a Gemma. E' qualche anno più piccolo di lei, spruzza vita da tutti i pori, è di Genova, è passionale e appassionato, si innamora subito di lei, come Gojko. Gemma all'inizio rifiuta Diego, poi si lascia andare, ma sa che non lascerà il fidanzato per lui. Gemma torna in Italia, si sposa, ma Diego non demorde. Dopo qualche peripezia i due trovano finalmente lo spazio ed il tempo di stare insieme. Poi, dopo qualche anno, la brutta notizia: Gemma è sterile. Da lì cominciano i problemi, si susseguono viaggi alla ricerca di quello che la natura non ha dato a Gemma. Il tutto si svolge sullo sfondo di una lunga guerra che coinvolgerà da vicino i personaggi.
La storia è complicata, ricca, fin troppo, forse. Quindi, mi fermo qui con la trama e comincio con gli spoilers.
Cosa penso dei personaggi... Gemma: il tutto è raccontato (se non brevi tratti finali) dal suo punto di vista. E' una donna che mi fa paura, perchè è apatica, apassionale, morta. Lei vive senza essere davvero coinvolta. Mi fa paura perchè so che non voglio essere come lei. Non vedo cosa ci trovino in lei Diego e Gojko: è bella? Da come ne parlano, si, anche se lei non lo vede. E' simpatica? E' acida inizialmente, poi si scioglie e scherza, ma non mi convince lo stesso. Tuttavia, non è pesante leggere il suo punto di vista.
Diego: ah, Diego.. L'ho adorato per la prima metà del libro, l'ho odiato per la seconda metà. Mi è stato indifferente alla fine. Diego va spegnendosi con lo scorrere delle pagine, come una sigaretta. Mi ha fatto male immaginarlo con Aska, vedere il suo amore per Gemma affievolirsi e quasi spegnersi, la sua promessa di amarla per sempre andata in fumo. L'ho odiato per non aver detto la verità a Gemma, e ho odiato lei perchè è rimasta lì, senza fare domande. La verità su Diego e Aska si scoprirà soltanto alla fine, ma non mi convince lo stesso. Si, il senso di colpa di Diego è assolutamente comprensibile, ma lui era tentato da Aska, dalla sua voglia di vivere, aveva pensato di iniziare una vita con lei. Se Aska non fosse stata portata nel lager, i due sarebbero stati insieme? Per me la risposta è si. Perchè lui è rimasto con Aska anche dopo la nascita del bambino? Era infastidito dal bambino stesso? Non so, ma Diego ha mandato la vita a fanculo, ad un certo punto.
Pietro: nulla da dire, è il tipico adolescente, ma alla fine è un bravo ragazzo e mi è piaciuto. Abbastanza maturo per la sua età, Pietro ci piace. Lui doveva essere l'incarnazione del male e dell'odio, invece è la speranza e la felicità di un nuovo futuro, di una nuova era.
Gojko: di questo personaggio ho avuto delle opinioni traballanti, a volte buona, altre cattive. Nel complesso mi piace, mi è piaciuta la sua storia.
Aska: l'ho odiata, poi l'ho compresa. Ma non ho capito come abbia potuto mantenere una gravidanza perdendo continuamente sangue... Ma vabbè, passiamoci sopra.
Per il resto, ho adorato il rapporto tra il padre di Gemma e Diego. Una complicità perfetta. Il padre di Gemma è un personaggio che scalda il cuore: la scena delle nespole mi ha molto colpita. Giuliano ce lo ricorda molto, come sottolinea anche Gemma. E Ante, mi è piaciuto molto, mi è rimasto nella mente per tutta la lettura, sperando che comparisse di nuovo. Strazianti le scene di guerra e dei corpi, bella (per quanto possa essere) la morte di Jovan, decisa e voluta, quasi una ribellione a quella guerra imposta. La fioraia che vende fiori di carta, perchè quella è la sua vita, e vuole andare avanti: la popolazione non si piega alla guerra. "Le pernacchie al cielo".
Una delle frasi che mi ha più colpito è una delle poesie di Gojko: Tieni un capo del filo, con l'altro capo in mano io correrò nel mondo. E se dovessi perdermi tu, mammina mia, tira.
Nel complesso, il libro e la trama mi sono piaciute. Mi è piaciuto l'evolversi della storia di Diego e Gemma, come si siano invertiti i ruoli, come Gemma avesse bisogno di Diego per andare avanti. Lo stile della Mazzantini è... un po' di tutto: a volte troppo forte, altre delicato, a volte prolisso. Le descrizioni sono accurate, ma sono troppe. Questa storia, questa scrittura, trasmette angoscia, ti penetra a fondo, come freddo che arriva alle ossa. Non ti lascia più per tutta la lettura, è per questo che ho scritto che è stato un parto. E la cosa strana è che questa angoscia cozza con il messaggio finale del libro: speranza, amore, finalmente la pace in una terra che ha sofferto troppo. Penso che se il libro fosse stato più breve, meno ricco di descrizioni, sarebbe stato più leggero e piacevole. Mi sono ritrovata a voler saltare pagine per arrivare al sodo, cosa che io odio fare. E questo la dice lunga. Però la storia prende, ti tiene incollato alle pagine, vuoi sapere dove andrà a parare.
Tuttavia, mi sento di consigliare questo libro, avvertendovi, però, che non sarà una lettura facile nè felice. Il mio voto a questo libro sarebbe 3 1/2 su 5. Lettore avvisato, mezzo salvato!
Presto (non so quanto presto, però) vedrò il film omonimo, vi dirò le mie opinioni. Per ora devo riprendermi dalla lettura e scuotere via questa angoscia!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
In uno dei pochi momenti in cui guardavo la tv, ho visto il trailer del film omonimo, uscito recentemente nelle sale: il film vede la regia del marito della Mazzantini, Sergio Castellitto. Il film vede un cast abbastanza ricco: i protagonisti sono interpretati da Penelope Cruz e Emile Hirsch. Sugli altri attori non mi pronuncio, visto che non ho ancora visto il film.
E' difficile descrivere la trama di questo libro senza effettivamente raccontare eventi importanti che colpiscono i protagonisti, ma ci provo. La storia si svolge dal 1984 ai primi anni 2000, a quanto ho capito. Gemma, laureanda, si reca a Sarajevo per scrivere la sua tesi sul poeta Ivo Andric. La guida a lei assegnata è Gojko, suo coetaneo, ma molto diverso da lei: la porta in giro per le strade di Sarajevo, le fa conoscere la città, la scuote un po' da quel guscio in cui è chiusa, attenta a non uscire mai. Durante questo viaggio Gemma, che è fidanzata e in procinto delle nozze con uno spocchioso di Roma, incontra Diego, amico di Gojko: anche Diego non è per niente simile a Gemma. E' qualche anno più piccolo di lei, spruzza vita da tutti i pori, è di Genova, è passionale e appassionato, si innamora subito di lei, come Gojko. Gemma all'inizio rifiuta Diego, poi si lascia andare, ma sa che non lascerà il fidanzato per lui. Gemma torna in Italia, si sposa, ma Diego non demorde. Dopo qualche peripezia i due trovano finalmente lo spazio ed il tempo di stare insieme. Poi, dopo qualche anno, la brutta notizia: Gemma è sterile. Da lì cominciano i problemi, si susseguono viaggi alla ricerca di quello che la natura non ha dato a Gemma. Il tutto si svolge sullo sfondo di una lunga guerra che coinvolgerà da vicino i personaggi.
La storia è complicata, ricca, fin troppo, forse. Quindi, mi fermo qui con la trama e comincio con gli spoilers.
Cosa penso dei personaggi... Gemma: il tutto è raccontato (se non brevi tratti finali) dal suo punto di vista. E' una donna che mi fa paura, perchè è apatica, apassionale, morta. Lei vive senza essere davvero coinvolta. Mi fa paura perchè so che non voglio essere come lei. Non vedo cosa ci trovino in lei Diego e Gojko: è bella? Da come ne parlano, si, anche se lei non lo vede. E' simpatica? E' acida inizialmente, poi si scioglie e scherza, ma non mi convince lo stesso. Tuttavia, non è pesante leggere il suo punto di vista.
Diego: ah, Diego.. L'ho adorato per la prima metà del libro, l'ho odiato per la seconda metà. Mi è stato indifferente alla fine. Diego va spegnendosi con lo scorrere delle pagine, come una sigaretta. Mi ha fatto male immaginarlo con Aska, vedere il suo amore per Gemma affievolirsi e quasi spegnersi, la sua promessa di amarla per sempre andata in fumo. L'ho odiato per non aver detto la verità a Gemma, e ho odiato lei perchè è rimasta lì, senza fare domande. La verità su Diego e Aska si scoprirà soltanto alla fine, ma non mi convince lo stesso. Si, il senso di colpa di Diego è assolutamente comprensibile, ma lui era tentato da Aska, dalla sua voglia di vivere, aveva pensato di iniziare una vita con lei. Se Aska non fosse stata portata nel lager, i due sarebbero stati insieme? Per me la risposta è si. Perchè lui è rimasto con Aska anche dopo la nascita del bambino? Era infastidito dal bambino stesso? Non so, ma Diego ha mandato la vita a fanculo, ad un certo punto.
Pietro: nulla da dire, è il tipico adolescente, ma alla fine è un bravo ragazzo e mi è piaciuto. Abbastanza maturo per la sua età, Pietro ci piace. Lui doveva essere l'incarnazione del male e dell'odio, invece è la speranza e la felicità di un nuovo futuro, di una nuova era.
Gojko: di questo personaggio ho avuto delle opinioni traballanti, a volte buona, altre cattive. Nel complesso mi piace, mi è piaciuta la sua storia.
Aska: l'ho odiata, poi l'ho compresa. Ma non ho capito come abbia potuto mantenere una gravidanza perdendo continuamente sangue... Ma vabbè, passiamoci sopra.
Per il resto, ho adorato il rapporto tra il padre di Gemma e Diego. Una complicità perfetta. Il padre di Gemma è un personaggio che scalda il cuore: la scena delle nespole mi ha molto colpita. Giuliano ce lo ricorda molto, come sottolinea anche Gemma. E Ante, mi è piaciuto molto, mi è rimasto nella mente per tutta la lettura, sperando che comparisse di nuovo. Strazianti le scene di guerra e dei corpi, bella (per quanto possa essere) la morte di Jovan, decisa e voluta, quasi una ribellione a quella guerra imposta. La fioraia che vende fiori di carta, perchè quella è la sua vita, e vuole andare avanti: la popolazione non si piega alla guerra. "Le pernacchie al cielo".
Una delle frasi che mi ha più colpito è una delle poesie di Gojko: Tieni un capo del filo, con l'altro capo in mano io correrò nel mondo. E se dovessi perdermi tu, mammina mia, tira.
Nel complesso, il libro e la trama mi sono piaciute. Mi è piaciuto l'evolversi della storia di Diego e Gemma, come si siano invertiti i ruoli, come Gemma avesse bisogno di Diego per andare avanti. Lo stile della Mazzantini è... un po' di tutto: a volte troppo forte, altre delicato, a volte prolisso. Le descrizioni sono accurate, ma sono troppe. Questa storia, questa scrittura, trasmette angoscia, ti penetra a fondo, come freddo che arriva alle ossa. Non ti lascia più per tutta la lettura, è per questo che ho scritto che è stato un parto. E la cosa strana è che questa angoscia cozza con il messaggio finale del libro: speranza, amore, finalmente la pace in una terra che ha sofferto troppo. Penso che se il libro fosse stato più breve, meno ricco di descrizioni, sarebbe stato più leggero e piacevole. Mi sono ritrovata a voler saltare pagine per arrivare al sodo, cosa che io odio fare. E questo la dice lunga. Però la storia prende, ti tiene incollato alle pagine, vuoi sapere dove andrà a parare.
Tuttavia, mi sento di consigliare questo libro, avvertendovi, però, che non sarà una lettura facile nè felice. Il mio voto a questo libro sarebbe 3 1/2 su 5. Lettore avvisato, mezzo salvato!
Presto (non so quanto presto, però) vedrò il film omonimo, vi dirò le mie opinioni. Per ora devo riprendermi dalla lettura e scuotere via questa angoscia!
Fatemi sapere cosa ne pensate!