Join my books } Il seggio vacante, J.K Rowling

16:21:00

Partendo dal fatto che potrei anche chiamare l'autrice zia Row, dato che mi hanno vista crescere più i suoi libri che i miei veri parenti, in questa recensione (come anche nella lettura) sono stata imparziale. E lo vedrete.

Ecco la copertina: io avrei preferito la veduta di Pagford,
magari dalla casa Bellavista.
Come molti ragazzi della mia generazione, è stata proprio la Rowling a far nascere in me l'amore e la passione per la lettura. Quello compiuto con Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri personaggi è stato un viaggio lungo, piacevole e davvero formativo, che procedeva non parallelamente al mio percorso di crescita, ma dentro. Sono anche dell'opinione che un autore non debba essere etichettato, ma in certi casi risulta difficile (vedi, ad esempio, Carlos Zafon).
Premesso che io non ero tra i lettori che si aspettavano una seconda Hogwarts o un richiamo in chiave adulta all'adolescenziale best-seller, ho iniziato la mia lettura senza pregiudizi. In realtà, mi rendo conto di star realizzando adesso che quella mano che ha scritto Il seggio vacante è la stessa che ha scritto la grande saga. Il libro è stato ampliamente pubblicizzato, venduto ad un prezzo assolutamente irragionevole (22 €), probabilmente, facendo un giro in libreria, lo trovate ancora esposto tra le novità.
Provo a riassumervi la trama in generale: la vicenda si svolge a Pagford, piccola cittadina inglese, per anni in combutta con Yarvil, sua città confinante, e coi Fields, cuscinetto mal voluto da entrambe le parti. Alla morte di Barry Fairbrother, uno dei consiglieri del paese, molti restano sconvolti: Krystal Weedon, adolescente dei Fiels con una madre tossicodipendente ed un fratellino da crescere, perde il suo punto di riferimento; Mary perde il marito, i suoi figli perdono un padre; Gavin perde il migliore amico; Colin perde il suo modello; Howard perde il più temuto avversario. Come se il lutto non fosse abbastanza, segue la comparsa, sul sito del consiglio, di posts diffamatori contro vari membri del Consiglio, firmati come Il fantasma di Barry Fairbrother.
SPOILER
Proseguo con i miei pareri: i personaggi sono introdotti fin da subito nella loro molteplicità, non c'è un ingresso graduale di questi, cosa che causa confusione soprattutto nelle prime pagine. I personaggi sono fin troppi e secondo me mal gestiti: per la maggior parte del libro ci vengono mostrati i loro comportamenti e le loro motivazioni più superficiali, e solo alla fine ci fa assaggiare la profondità vera e propria, quella che forse avrebbe fatto meglio ad esplorare parallelamente al corso degli eventi, magari eliminando qualche personaggio o eclissandolo nel corso della narrazione. E' come se ci avessero offerto un biscotto, avessimo dato un morso e poi fossimo stati costretti a fare altro, per poi tornare a mangiare le rimanenze con grande voracità.
Molte scelte narrative non mi sono piaciute e non mi hanno entusiasmato: aver aggiunto altre morti a quella di Fairbrother, è stata una mossa che non ho apprezzato, soprattutto quella di Robbie. L'ho trovata inutile e fin troppo cruda. E' vero che vengono trattati temi molto delicati, però quanto è verosimile che su tre persone che vedano un bambino piangere, nessuna di queste si fermi e continui sui propri passi? Per me, non lo è.
Non è bastata la morte di Fairbrother a muovere le coscienze degli altri personaggi, a portarli a riflettere su se stessi e sui propri comportamenti. E' stata una scelta che proprio non riesco ad accettare nè apprezzare.
Molti dei personaggi sono immersi nell'ipocrisia, nella sete di potere, nell'indulgenza. Per pochi personaggi avevo simpatia: Sukhvinder, Andrew, Kay, Krystal e un po' di commiserazione per Samantha. Gli incastri tra personaggi sono ben fatti, questo penso sia il vero punto forte della Rowling e alla fine tutti i nodi vengono al pettine. In certi momenti l'autrice preannuncia qualche piccolo segreto o qualche azione importante, che però verrà approfondita dopo, e questo crea la suspence che ti porta a continuare. Lo stile è abbastanza scorrevole e semplice, a volte troppo crudo rispetto agli eventi proposti.
E' stata una lettura pesante (non per lo spessore del romanzo, ma per la scorrevolezza degli eventi) e non sempre gradevole, romanzo troppo lungo e alcune parti abbastanza noiose.
Il mio voto finale è 3/5. Ho visto che molte recensioni su ibs sono alte, la maggior parte da 5 stelle. Non so se mi sia sfuggito qualcosa, ma mi farebbe piacere sentire i pareri degli altri lettori.


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